Con Vik, per sempre.
“Aveva le mani legate dietro la schiena, e giaceva supino su un materasso” Queste parole, dette da chi è andarto a riconoscere il corpo di Vittorio, mi continuano a rimbalzare nella mente, mentre cerco disperatamente di vivere il solito quotidiano. Mentre saluto i colleghi a lavoro, parcheggio la macchina, compero il giornale. Il cielo è grigio e da ieri è … Continua a leggere